Quando si decide di portare un’azienda all’estero non
bisogna mai sottovalutare un buon piano organizzativo. In primis bisogna
procedere con la rielaborazione di un buona pianificazione delle questioni
legate alla logistica. Le spese e i modi di spostamento non sono una componente
di mera necessità, ma possono avere un peso strategico e predominante
anche nello sviluppo e nel proseguo delle attività in territorio
internazionale. Infatti tutta la pianificazione della strategia di esportazione
deve assolutamente partire dalla valutazione delle risorse interne e le
capacità delle stesse di soddisfare il mercato che si andrà ad esplorare. Da qui
la selezione del mercato strategico. Impensabile scegliere un luogo piuttosto
che un altro solo sulla base di mere considerazioni di gusto. Se si vuole
esportare la propria impresa è necessario stabilire il business plan più adatto
in relazione al territorio. Di grande impatto strategico è lo studio delle
relazioni commerciali con i competitor del territorio dove ci si affaccia. Per una
buona strategia non bisogna solo pensare di aver un buon business plan ma
bisogna compararlo con quelli già in essere. Lo studio delle norme e della
valorizzazione del business sul territorio sono propedeutici in tutto. Tutte questi
sono spunti strategici per una buona riuscita dell’internazionalizzazione dell’impresa.
In questa prospettiva si evolve l’attività di Adriano Zerla volta al sostegno e
alla consulenza per la delocalizzazione delle imprese all’estero. Sua è l’esperienza
come socio della LC Proservice in Slovacchia, società che si occupa di import
export e noleggio auto nei paesi dell’est.
martedì 13 ottobre 2015
lunedì 31 agosto 2015
La scelta di Adriano Zerla: la creazione di impianti di biogas e biomassa
Con il termine Biomassa si
vuole indicare alcune tipologie di prodotti di origine principalmente vegetale
e in minor parte di origine animale, che vengono usati per produrre energia.
Questa è formata di residui agricoli e forestali, elementi di scarto
dell’industria del legno e dei prodotti delle coltivazioni energetiche
(coltivazione di piante che verranno utilizzate per scopi energetici). Nelle
biomasse vengono anche assemblati scarti delle aziende zootecniche e agro
alimentari.
La biomassa è impiegata
nella produzione dell’energia (biopower), nella sintesi di carburanti detti
biofuel. Per il riscaldamento domestico vengono utilizzate soprattutto le
biomasse di ligneo cellulosiche (ad esempio legname e sottoprodotti di colture
erbacee, etc…). Questo tipo di biocarburanti, oltre a produrre calore e/o
energia elettrica, vengono miscelati con idrocarburi fossile in modo da essere
usati come combustibili per auto, in alcuni casi, vengono usati puri.
Per permettere la trasformazione in energia delle biomasse sono
state costruite centrali di teleriscaldamento che si compongono di reti di
trasporto del riscaldamento raggiungendo più edifici.
La creazione di impianti
per la sintetizzazione delle biomasse e la distribuzione dell’energia da esse
prodotte stanno diventando molto importanti a livello imprenditoriale e
sociale.
L’attenzione delle persone
si è ormai sensibilizzata verso la necessità di preservare il pianeta e di
cercare nuove energie dette appunto alternative al petrolio. Quest’ambito
imprenditoriale sta assumendo un’importanza rilevante.
Anche Adriano Zerla ha
colto, nella necessità di migliorare lo sfruttamento energetico utilizzando
fonti alternative, la possibilità di operare investimenti imprenditoriali. in
questo contesto ha partecipato alla realizzazione di un impianto di biomasse e
biogas nella provincia del lodigiano, zona particolarmente ricca di elementi
atti alla trasformazione in biogas.
venerdì 12 giugno 2015
Zerla affronta l’Europa
Il periodo dal 2008 al 2011 è stato un momento di
particolare fortuna per l’ex pilota Adriano Zerla. A bordo di una Osella PA21/s
Honda, Zerla riesce a trionfare lungo
percorsi di gare di salita tra i più rinomati sia italiani che esteri. Il suo
successo non è stato certo scontato e privo di insidie, ma anzi l’ha visto
dover affrontare molteplici difficoltà che si sono rivelate utili per
raggiungere quel grado di perfezione che gli hanno permesso di raggiungere non
poche vittoria tra le quali l’assoluta sulla Malegno Ossimo Borno e quella
della scalata Cevo-Val Savione.
venerdì 29 maggio 2015
Adriano Zerla conquista la 35esima Cronoscalata dell’Alpe del Nevegal
La
nota gara automobilistica di velocità in salita Alpe del Nevegal nella
provincia di Belluno, si disputa dal 1954 durante la seconda domenica di Agosto
ed è organizzata dall’associazione sportiva Tre Cime Promotor. La gara si
disputa su un circuito lungo 5,5 Km (le prime edizioni erano di 6 km su
sterrato).
Di questa gara, che annovera più di 60 anni di storia, si possono
individuare tappe storiche che vanno da un periodo pionieristico a periodi di
affermazione e di crisi per poi rimontare verso un meritato e mai assopito
successo. Con il passare degli anni gli appassionati hanno visto diventare
questo appuntamento automobilistico un momento di internazionale importanza. Si
vedono affermarsi campioni del calibro di Noris (pseudonimo di Giacomo Moioli)
e l’altoatesino Prinoth o come Armando Zampiero su Ferrari 3000.
giovedì 9 aprile 2015
ADRIANO ZERLA: COME NASCE LA PASSIONE AUTOMOBILISTICA
Adriano Zerla nasce a Ossimo (BS)
nel 1963. La passione per il mondo automobilistico inizia ai bordi di una delle
salite più conosciute d’Europa, la Malegno–Borno dove da bambino viveva e dove
osservava i piloti sfrecciare paragonandoli ad eroi e ai quali non risparmiava fiumi di domande.
La sua esperienza con le macchine
nasce in età giovanissima quando di nascosto, senza aver mai provato a guidare
una macchina, riesce a “rubare” la vettura di una amica di sua madre per
recarsi in paese. A 17 anni, non ancora maggiorenne, acquistò una vettura Fiat
500 che diventò sua compagna di strada fino al giorno in cui, inseguito a un
incidente, la distrusse.
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Adriano Zerla |
La carriera di Adriano Zerla da
pilota automobilistico iniziò ufficialmente quando si iscrisse alla gara più ambita
della sua vita, la Malegno-Borno. La stessa che da bambino guardava dai bordi
della strada dove viveva. A bordo della sua A112 riuscì a vincere su 23 altri
concorrenti tutti a bordo dello stesso tipo di auto.
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